All’inizio dell’800 una nuova forma di fare business avanzava sul mercato,si trattava di un metodo basato su un contratto fra imprenditori.
In Europa e negli Stati Uniti fu noto il “contratto della birra”, olandesi e scozzesi per esportare il loro marchio affidarono il loro prodotto a dei rivenditori e distrubutori locali.
La visione era quella di espandersi riducendo i corsi di fare impresa,gestione personale, tasse ,così l’idea di affiliazione commerciale sembrava un ottima e produttiva iniziativa per fare business.
Dopo qualche decennio di transizione dovuta all’instabilità economica dei mercati nel 900 tale formula commerciale assunse una forma sempre più stabile,gettando le basi per quel modello di business che oggi conosciamo con il nome di franchising.
In Italia per la prima volta questo modello di fare impresa, fu adottato dalla grande distribuzione dall’azienda Gamma D.I, che innaugurò a Fiorenzuola d’Anna il primo di 55 punti vendita gestiti da una decina di affiliati,nasceva così la prima vera rete di franchising in Italia.
La Gamma poi assorbita da Standa offriva agli affiliati:
Sopralluogo dei propri funzionari, progettazione e assistenza tecnica per l’allestimento del magazzino, formazione del personale,allestimento dell’unità di vendita, assistenza per il lancio di apertura e innaugurazione dell’unità.
Da all’ora fino ai nostri tempi tale metodo di fare impresa si confermò come uno dei settori piu redditizi dell’economia italiana, e i dati che riporteremo ne confermano quanto detto:
- 441 i punti vendita in crescita del +4,7% (2.555 i negozi aperti nel 2019);
- 150 (+5%) addetti occupati nelle reti (10.359 i nuovi posti di lavoro creati)
- 980 le insegne operative in Italia, +2,0% rispetto allo scorso anno di cui:
- 880 (90%) italiane
- 71 (7%) master di franchisor stranieri in Italia
- 29 (3%) reti straniere che operano in Italia solo con franchisee, ma con sede legale in un paese estero
- 35 (+1,8%) punti vendita italiani all’estero in franchising (prese in esame per il Rapporto quelle con almeno 3 punti vendita all’estero)
- 178 (+2,3%) reti italiane all’estero.
Come funziona in breve il franchising: è una forma di collaborazione tra imprenditori per la produzione o distribuzione di prodotti o servizi.
All’interno del contratto franchising ci sono quindi due imprenditori: da un lato il franchisor titolare del Brand, colui che ha iniziato il Brand e l’ha posizionato sul mercato,dall’altra parte abbiamo l’imprenditore che vuole usufruire del Brand,che attraverso un pagamento di un corrispettivo al franchisor potrà distruibire o produrre quel bene o quel servizio su un territorio che generalmente viene concesso dal franchisor in esclusiva.
L’affilitato pagherà al franchisor una fee d’ingresso e delle royalties che variano secondo il fatturato, il franchisor concederà a sua volta il suo Brand e il suo funzionamento.
I vantaggi di tale contratto quindi,da parte dell’affiliato, sono quelli di fare impresa con un mrchio posizionato sul mercato, l’insieme di diritti di proprietà industriale o intelletuale,insegne e materiale publicitario,procedure operative già testate.
Valutando quando riportato nelle statistiche e nei vantaggi citati di un contratto di affiliazione, possiamo dedurre che il frainchising puo’ rappresentare una concreta possibilta’ di fare impresa,sopratutto se non si gode di esperienza imprenditoriale.
Di fatto le statistiche ci confermano i vantaggi che tale modello offre sia al franchisor che agli affiliati e che tale modello di business e applicabile a ogni genere di impresa.
Il sistema franchising, di certo riduce notevolmente il rischio di impresa, gli investimenti iniziali sono estremamente bassi e competitivi e si si accelera la crescita, grazie anche alla gestione gia collaudata.